Fabbrica e Fiori











{Maggio 26, 2012}   Romanzo di una strage

Un bellissimo film.

Prima di andare al cinema però occorre documentarsi un po’ sulle vicende della Strage di Piazza Fontana [wikipedia]

Questo film mi ha fatto pensare alla profonda ingiustizia delle condanne a morte, da qualunque parte provengano.



Ricorre in questi giorni l’anniversario di una data che ha tristemente segnato la fine del cosiddetto “Sessantotto” e l’inizio di quella scura stagione della “strategia della tensione” che è durata per tutto il decennio successivo.
Piazza Fontana è la fine di qualcosa.
Dopo Piazza Fontana nulla sarà più come prima.
La strage arriva dopo una memorabile stagione di lotte, il famoso autunno caldo del 1969.
Come si sa la magistratura ha accertato la matrice di estrema destra dell’attentato terroristico.
Qui intendiamo ripercorrere le tappe salienti, dalla strage all’iter giudiziario perchè da Piazza Fontana oggi si possono trarre importanti lezioni.
Dal sito Retinvisibili.
La Strage di Piazza Fontana
Fonte: http://www.clarence.com
(da Fabrizio Calvi e Frédéric Laurent, Piazza Fontana – La verità su una strage, Mondadori) – articolo riadattato.
Scheda a cura di Sonia e Sandro, del collettivo Borgorosso – Piacenza

Milano, 12 dicembre 1969, ore 16,30

Esplode una bomba nel salone degli sportelli della Banca Nazionale dell’Agricoltura, al numero 4 di piazza Fontana. Ha inizio una nuova era tragica. I terroristi non avrebbero potuto scegliere un momento migliore: la banca è infatti gremita per il “mercato del venerdì”, che richiama gli agricoltori delle province di Milano e Pavia. L’ordigno è stato collocato in modo da provocare il massimo numero di vittime: sotto il tavolo al centro del salone riservato alla clientela, di fronte all’emiciclo degli sportelli. I locali devastati testimoniano la potenza dell’esplosivo impiegato. L’attentato causa sedici morti, di cui quattordici sul colpo, e ottantotto feriti. La storia dirà se la strage di piazza Fontana, inaugurando la strategia della tensione, ha determinato i dieci anni più bui della vita politica italiana.
Nelle ore che seguono gli attentati, vengono compiute perquisizioni nelle sedi di tutte le organizzazioni dell’estrema sinistra. Viene visitata anche qualche organizzazione d’estrema destra, ma senza molta convinzione, visto che le indagini risparmiano Ordine Nuovo e Avanguardia nazionale, le più importanti. Fin dall’indomani, come preparata in anticipo, parte un’incredibile campagna contro gli estremisti di sinistra. Le indagini sono di una stupefacente rapidità; in tre giorni viene arrestata una decina di persone sulle quali, come dichiara la polizia, “gravano pesanti indizi”. Sono tutti anarchici dei circoli Bakunin e 22 Marzo. Tra di loro vi sono: Giovanni Aricò, Annelise Borth, Angelo Casile, Roberto Mander, Emilio Borghese, Mario Merlino, Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Per la polizia, insomma, oltre a quella anarchica, nessun’altra pista merita di essere presa in considerazione. []



et cetera